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domenica 2 giugno 2013

Saint Rain: Black Oil

Del proggetto di Saint Rain ne avevo parlato anche nel post precedente. In breve si tratta di una mini-ambientazione western-dieselpunk/steampunk creata dai ragazzi del forum La Settima Torre.
Ecco qua il mio contributo: un'immagine dedicata alla Black Oil, la compagnia petrolifera senza scrupoli che opera nella ridente cittadina di Saint Rain.

Black Oil
18,5 x 26,5 cm

L'immagine è stata realizzata con inchiostro di china nero e lavature di inchiostro di china, e mostra un rifornimento ad una delle autocisterne utilizzate per trasportare il petrolio estratto in a Saint Rain verso altre città. Il viaggio che devono compiere è lungo e difficile, attraverso un vasto e inospitale deserto dove non è così raro subire un'imboscata. Ovviamente quelli della Black Oil non sono degli sprovveduti, così hano provveduto a corazzare i loro autotreni ed a farli scortare da scagnozzi ben armati.

Sono discretamente soddisfatto del risultato finale, soprattutto considerata la mia inesperienza con i wester e nel disegno dei veicoli.
Per il camion mi sono ispirato agli autoblindi usati nella prima guerra mondiale, aggiungendoci un bel "paraurti violento" stile locomotiva a vapore, molto utile per sfondare eventuali posti di blocco organizzati dai banditi.
Inoltre come mi spiegava Khitan Darkstar, un utente del forum della Settima Torre, il western è un genere caratterizzato da povertà e disagio, così ho voluto dare un aspetto sporco e vissuto al veicolo e alle cisterne, come se fossero state ricavate da lamiere e piastre di metallo saldate e rivettate insieme.
Da notare sullo sfondo la "vecchia signora", la grande pompa petrolifera da cui fuoriesce continuamente un pennacchio di fumo.

Per ora è tutto, alla prossima!

giovedì 2 maggio 2013

Seppia o non seppia...

Questo è il problema.
Il forum La Settima Torre sta dando vita ad un bellissimo progetto chiamato Saint Rain. Riassumendo, in poche parole si tratta della descrizione di una cittadina western-dieselpunk, chiamata appunto Saint Rain, ricca di giochi di potere, miseria e dollari grondanti sangue. Praticamente una mini-ambientazione, non vincolata ad alcun regolamento specifico e pronta per essere giocata.
Per quanto posso cercherò di aiutarli come illustratore, senza però trascurare troppo il buon vecchio Dungeon Factory e compatibilmente con gli altri impegni della vita.

Prima di dedicarmi a illustrazioni grandi e complicate ho voluto fare una piccola prova, realizzando una piccola immagine di un revolver aperto, pronto per essere caricato.
L'ho voluta fare sia perchè sono a digiuno di western e di dieselpunk, sia perchè volevo provare un bellissimo boccettino di inchiostro seppia Winsor&Newton comprato mesi fa apposta per questo progetto. Al tempo lo avevo aperto per vedere com'era, senza mai utilizzarlo. Ecco un consiglio: se ne prendete uno non apritelo a meno che non lo utilizziate a breve. Il mio infatti in circa 6 mesi o poco più si è tutto rovinato, diventando grigio, slavato e molto difficile da stendere.
Ho usato comunque l'inchiostro per finire l'illustrazione, inchiostrandola col pennino e stendendo lavature di inchiostro con i pennelli.


Revolver, 10 x 8,5 cm

Per quanto lo cerchiate non riuscirete mai a trovare questo modello di revolver in vendita, se non a Saint Rain!
Infatti non esiste realmente, ma è assolutamente inventato. Ho cercato di dargli un aspetto semplice e credibile, con solo qualche piccolo dettaglio ispirato sia all'estetica steampunk che dieselpunk.

Una volta terminata, ho provato ad aggiustare digitalmente il colore per portarlo sulle tonalità sepia. Il risultato lo potete vedere qui sotto.


Al momento non riesco a capire se la versione sepia mi piaccia o meno. Non saprei...
Alla prossima, gringos!



domenica 14 aprile 2013

Immaginette

Stranamente, ogni volta che sfoglio un manuale di un gioco di ruolo o un librogame, una delle cose che cattura di più la mia attenzione sono le piccole illustrazioni piazzate tra il testo, magari tra due paragrafi consecutivi o tra due colonne. Chi ha mai letto un'avventura di Lupo Solitario sa bene di che cosa sto parlando.
Non so esattamente perchè, ma le ho sempre trovate dannatamente interessanti, soprattutto quando queste aiutano a rievocare l'atmosfera del libro.
Infatti, il tuo libro parla di vampiri? Taaac, ci metti un pipistrello. Avventure tra le dune di un deserto? Taaac, una scimitarra. E fa subito atmosfera.
Inoltre hanno il pregio di essere piccole, quindi veloci e semplici da realizzare.
Ecco che quindi, un po' di tempo fa, per allenare la mano all'uso di pennino e inchiostro di china (una figata) ho fatto alcune di queste immagini, senza considerare un loro eventuale uso in particolare.
Ovviamente sono tutte liberamente utilizzabili per qualsiasi vostro progetto senza scopo di lucro, basta citarmi come loro autore.

Tutto è sempre meglio se ci aggiungi un teschio!

 Una spada vichinga nanica.

 Un pesce vorace. 
Perchè in un gioco di ruolo sei tu l'esca!

 Ok, chi la impugna difficilmente sarà ben disposto 
nei vostri riguardi. Io vi ho avvertito...

 
 Un comodo sacchetto delle monete, 
che magari può essere sfruttato per la sezione "Monete"
di una scheda del personaggio.

Si direbbe una strana maschera. 
Mi domando se sia magica...

martedì 16 ottobre 2012

Monster Redrawn: Gorbel

Sin da quando ho imparato a tenere in mano una matita mi è sempre piaciuto disegnare, e già da allora quello che mi piaceva di più era la possibilità di mostrare qualcosa che non esisteva nella realtà ma solo nella mia testa. Ed il bello è che quando disegni dalla matita non esce esattamente quello che ti eri immaginato, ma qualcosa di simile e allo stesso tempo leggermente diverso. Ad ogni tratto di matita è infatti l’idea stessa nella tua mente che cambia e si trasforma, si adatta a quello che stai tracciando sul foglio ed evolve in qualcosa di nuovo, spesso più vivo di quanto non avessi pensato all’inizio. Il risultato finale è un miscuglio tra l’idea originale e il tuo bagaglio di conoscenze, cioè dalle tue tecniche grafiche e dai tuoi gusti ed esperienze personali.
Quindi, facendo un passo indietro, l’illustrazione ha la formidabile capacità di mostrare qualcosa che nella realtà non esiste e di trasmettere il concetto con grande immediatezza: proprio l’ideale per far capire come sono fatte le creature che abitano i mondi immaginari.
E allora oggi parliamo di un interessante mostriciattolo di Dungeons&Dragons, poco apprezzato e sfruttato perché considerato tra i più brutti mai inventati: il Gorbel!
La descrizione dice che il gorbel è un mostriciattolo sferico, dotato di sei appendici retrattili su cui si trovano altrettanti occhi. Questa creatura scorrazza per le grotte e i sotterranei camminando su due zampe, con cui si attacca alle spalle delle sue prede conficcando i suoi artigli nella carne.

© Wizard of the Coast 

Questa credo sia la prima immagine in cui è apparso il Gorbel, se non sbaglio contenuta nel Fiend Folio dell’81 (non so chi sia l’autore). In realtà secondo me l’immagine non è brutta, soprattutto se paragonata alle altre illustrazioni ad inchiostro del tempo: l’uomo è disegnato ed inchiostrato abbastanza bene e il contrasto tra il suo volto spaventato e lo sguardo vuoto dell’essere ha una sua efficacia. Il problema è la totale assenza di elementi anatomici verosimili nel gorbel, che rende il suo aspetto assurdo. 

© Wizard of the Coast 

Questa versione appare in una successiva riedizione del Fiend Folio del ’92, e l’illustrazione è opera di Thomas Baxa. L’immagine ha una qualità certamente migliore ed è più fedele alla descrizione (si vedono tutte e sei le appendici oculari), ma mantiene ancora un aspetto troppo inverosimile.
Ho provato così a fare una mia versione del gorbel, cercando di dargli un’anatomia che potesse sembrare più verosimile. L’unica libertà che mi sono preso dalla descrizione originale riguarda la bocca, che ho preferito fare grande e irta di denti per renderlo più minaccioso e togliergli quell’aria da sfattone.



Alla prossima!



domenica 19 agosto 2012

DUNGEON FACTORY 4


E rieccomi di nuovo di ritorno dopo lunga attesa!
Purtroppo per vari impegni ultimamente non ho avuto molto tempo libero, quindi per un po’ ho dovuto lasciare riposare la matita. Ma adesso eccoci qui ancora per una nuova illustrazione di Dungeon Factory.
“Tra gli Azer” 25,5 x 15 cm

Questa volta i nostri eroi sono circondati da un gruppo di creature particolari, chiamate Azer: abitanti del piano elementale del fuoco, simili per aspetto e mentalità ai classici nani ma con barbe e capelli fatti di fiamme. Con loro c’è anche un massiccio golem di metallo che gli Azer hanno realizzato dandogli il loro aspetto.
Agli Azer ho voluto dare il classico aspetto con cui vengono raffigurati in Dungeons&Dragons, con il torso nudo ed un gonnellino di piastre di metallo, cercando di differenziarli tra loro attraverso volti e gestualità. A questo scopo sono stati utili anche i loro martelli ed i gioielli, che ho decorato con uno stile particolare caratterizzato da linee curve, in modo da far immaginare uno stile di decorazione peculiare e quindi la presenza di una cultura propria degli Azer. Un po’ come se lo stile delle decorazioni sui loro gioielli non fosse altro che la punta dell’iceberg della cultura degli Azer, nascosta al di là dell’illustrazione.
Al golem invece ho voluto dare un aspetto grezzo e massiccio, con poche decorazioni, come se questa meraviglia della tecnica per loro non fosse altro che un comune strumento di lavoro. Ho scelto di dargli un volto severo, impassibile, con una testa simile ad un braciere da cui si innalzano fiamme come se “simulasse” le fiamme sulla testa degli Azer.
Per la sua inchiostrazione ho sperimentare un semplice effetto visto su un fumetto di Hellboy (i fumetti di Hellboy sono assolutamente una figata!) per dare l’impressione che sia fatto di metallo grezzo.
Ma davanti al golem c’è un Azer particolare che indossa una corazza e che sembrerebbe tenerlo a bada con una mano. Di chi si tratta? Cosa vorrà dagli eroi? Ma allora gli Azer sono nemici o alleati? Questo e molti altri interrogativi possono essere svelati solo su … Dungeon Factory!
Alla prossima!

giovedì 28 giugno 2012

DUNGEON FACTORY 3

Lellew, 17 x 8,5 cm


Signore e signori, ho il piacere di presentarvi Lellew, il mercante planare!
Chi è Lellew? Ma nientepopodimenoche un essere in grado di viaggiare tra i piani (ovvero le dimensioni o le realtà, se preferite) per intrattenere i suoi affari di natura economica. La sua descrizione è breve e semplice: ha un aspetto elfico ma con tratti duri ed occhi sproporzionati, ed indossa una tunica di finissimo metallo intrecciato. Nient’altro. Ed è fantastico così, visto che è bastato per stuzzicare la mia curiosità e mettere in modo le piccole rotelline sgangherate del mio cervello!
Letta la descrizione ho subito scelto di enfatizzare il suo aspetto alieno, in modo da rendendolo misterioso ed ambiguo. Gli occhi, lo specchio dell’anima (e la prima cosa che si guarda in una persona), sono diventati indecifrabili, senza iride ne pupilla, mentre la testa è calva, stretta ed allungata. L’espressione sembrerebbe affabile, ma chissà se ci si può fidare davvero di lui? Dopotutto è uno strano tizio che viaggia tra i mondi per denaro!
La parte dell’immagine che preferisco forse è il cofanetto di Lellew, con qualche semplice rinforzo e soprattutto una serratura davvero particolare: un piccolo volto con la bocca aperta in modo da accogliere la chiave.

Forse vi sarete accorti che questa immagine ha qualcosa di diverso dalle precedenti. In effetti ho scelto di usare molto il tratteggio, un po’ per enfatizzare la trama di fili metallici della tunica di Lellew ed un po’ perché ho ricevuto qualche feedback positivo per come ho realizzato la nebbia dell’immagine precedente. Se piace potrei utilizzalo anche per le future immagini di Dungeon Factory.
Nella parte sinistra dell’illustrazione inoltre una delle braccia di Lellew esce dai bordi: è un piccolo trucco che si usa per rendere un disegno più dinamica ed interessante, in modo da “bucare” letteralmente l’immagine.

Per altre curiosità riguardo al progetto Dungeon Factory vi rimando nuovamente alla pagina di riepilogo che potete trovare QUI.

Per ora è tutto, alla prossima!

domenica 17 giugno 2012

DUNGEON FACTORY 2


Antro dei funghi, 17 x 13,5 cm

Nuova illustrazione per il progetto Dungeon Factory. Questa volta si tratta di una delle caverne naturali che i nani originariamente sfruttavano come campo dove coltivare i funghi. Con l’abbandono progressivo della fortezza i funghi hanno incominciato a crescere incontrollati, tanto che ora in questa particolare grotta ce ne sono alcuni che raggiungono i tre metri d’altezza: un ottimo nascondiglio per i mostri!
Per rendere più interessante la scena ho deciso di riprendere un tipico gruppo di avventurieri intento ad esplorare le caverne. Davanti abbiamo un tizio in armatura di scaglie che regge una torcia (nella mia testa l’ho pensato come il chierico del gruppo), poi una giovane maga che studia l’ambiente alieno alla luce del suo bastone magico, seguita da un grosso nano pesantemente corazzato. Ho curato molto la composizione, cercando di creare l’illusione che chi sta guardando l’immagine possa sentirsi come il quarto membro del gruppo, intento a sorvegliare le spalle ai suoi compagni. Inoltre le forme guidano lo sguardo verso la nebbia davanti a loro, mostrandoci un assaggio delle mostruosità che vi si nascondono.

sabato 12 maggio 2012

DUNGEON FACTORY 1


Rieccomi di ritorno da antri oscuri e desolati!
È passato un po’ dall’ultimo post ma non ho abbandonato Imaginarium, anzi. Infatti ci sono un paio di proggetti che bollono in pentola.
Girovagando tra blog di giochi di ruolo (un altra mia grande passione oltre all’illustrazione, l’ho già detto?) mi sono imbattuto in un progetto molto interessante chiamato Dungeon Factory. Dungeon Factory è una chiamata alle armi di appassionati di giochi di ruolo vecchia scuola (D&D scatola rossa, Labirinth Lord e simili) con lo scopo di creare un’avventura incentrata su un dungeon a più livelli. Che dungeon? Una fortezza-miniera-città nanica abbandonata! Stupendo, adoro i nani!
Qui scopro che stanno cercando qualcuno per realizzare qualche illustrazione del loro progetto per arricchire il pdf finale che se ne ricaverà. Ok gente, sono l’uomo che fa per voi!
Uno dei motivi che mi ha fatto accettare la sfida è che, il caso vuole, in questo periodo sto cercando di familiarizzare con l’inchiostro di china e penne ad inchiostro di china, per poi illustrare un altro progetto amatoriale abbastanza impegnativo. Beh, guarda caso nei giochi di ruolo vecchia scuola le illustrazioni sono proprio in bianco e nero o al limite in tenui scale di grigio (vedi il grande Elmore), quindi quale modo migliore di far pratica che realizzare qualche classica illustrazione fantasy?!
Ecco la prima.
Ubriachi come la pietra, 9 x 17 cm 

La scena mostra una delle buie sale del dungeon, dove ci sono due statue di nani ubriachi e accasciati su un tavolo di pietra, circondati da due boccali e ben dodici bottiglie vuote. Evidentemente nelle città naniche anche le statue si ubriacano!
All’inizio ammetto di aver avuto qualche difficoltà ad immaginare composizione ed inquadratura, ma poi per fortuna tutto ha trovato il suo posto (anche le dodici bottiglie e i due boccali, davvero tanti!). L’effetto finale mi piace davvero e le statue hanno un aspetto piuttosto roccioso, proprio quello di cui avevo bisogno!
Prossimamente ne arriveranno altre.

mercoledì 15 febbraio 2012

Si comincia

Benvenuti al mio nuovissimo Blog, IMAGINARIUM!
 Questo sarà un blog dedicato al disegno e all’illustrazione fantasy, una grandissima passione che mi trascino dietro da sempre, e soprattutto sui miei tentativi di creare qualcosa di decente sul tema.
Sulla rete si possono trovare davvero tanti siti su illustratori, che siano professionisti o aspiranti tali, e spulciandoli ci si accorge di quanto l’illustrazione, specie quella fantasy, sia un mondo vasto che riguarda libri, concept art per film e videogiochi, ma soprattutto l’ambiente ludico (giochi di carte, di ruolo, da tavolo), che poi è la parte che più mi interessa.
Ma se si vuole raggiungere un livello di qualità decente e anche solo paragonabile a quello dei grandi nomi del settore sono indispensabili costanza ed esercizio, il che si traduce nello sfornare continuamente disegni. Nessuna scappatoia. Ed è qui che entra in gioco questo blog: spero possa essere uno strumento che mi aiuti ad apprendere i segreti della grafite ed i misteri del pennello spronandomi ad avere più costanza e dedizione.
Se passate di qua sentitevi pure liberi di commentare, anche con critiche e suggerimenti, che poi sono un ottimo modo per migliorare. Siete i benvenuti!

Quindi bando alle ciance e cominciamo.

Questo è il primo disegno, nonché banner del blog. In verità doveva essere solamente lo schizzo del banner, ma poi già così mi piaceva e sarebbe stato un peccato doverlo rifare nuovamente. Ok, sono anche maledettamente pigro, lo confesso. Purtroppo per questa sua nascita “accidentale” l’originale è di dimensioni un po’ troppo piccole rispetto al soggetto, che avrebbe avuto bisogno di più spazio per essere reso al meglio, ed è realizzato su carta piuttosto scadente, più adatta a schizzi che a disegni finiti.
Il soggetto invece è un tema che sento piuttosto vicino, cioè quell’aspetto della mente troppo spesso sottovalutato dalla gente e chiamato fantasia. O per meglio dire “il sogno”: il viaggione ad occhi aperti che ognuno di noi si fa, magari dopo essersi guardato un bel film o letto un buon libro, perdendosi nelle proprie fantasie. Ecco, io me ne faccio tanti di viaggioni e giuro che non uso sostanze illegali per aiutarmi. Non servono.
Anche qui, come poi mi capita più o meno con tutti i disegni, ci sono diverse cose che ancora non mi convincono, ma tutto sommano non mi sembra poi tanto malaccio.

Questo invece è una pagina di schizzi per vedere come me la cavo con un ambiente un po’ lontano dai miei soliti lavori: il west. Maledetti cappelli, sono la parte più difficile da disegnare!