Sin da quando ho imparato a tenere in mano una matita mi è
sempre piaciuto disegnare, e già da allora quello che mi piaceva di più era la
possibilità di mostrare qualcosa che non esisteva nella realtà ma solo nella mia testa. Ed il bello è che quando disegni dalla matita non esce
esattamente quello che ti eri immaginato, ma qualcosa di simile e allo stesso
tempo leggermente diverso. Ad ogni tratto di matita è infatti l’idea stessa
nella tua mente che cambia e si trasforma, si adatta a quello che stai
tracciando sul foglio ed evolve in qualcosa di nuovo, spesso più vivo di quanto
non avessi pensato all’inizio. Il risultato finale è un miscuglio tra l’idea originale
e il tuo bagaglio di conoscenze, cioè dalle tue tecniche grafiche e dai tuoi
gusti ed esperienze personali.
Quindi, facendo un passo indietro, l’illustrazione ha la
formidabile capacità di mostrare qualcosa che nella realtà non esiste e di
trasmettere il concetto con grande immediatezza: proprio l’ideale per far capire
come sono fatte le creature che abitano i mondi immaginari.
E allora oggi parliamo di un interessante mostriciattolo di
Dungeons&Dragons, poco apprezzato e sfruttato perché considerato tra i più
brutti mai inventati: il Gorbel!
La descrizione dice che il gorbel è un mostriciattolo sferico, dotato di sei appendici retrattili su cui si trovano altrettanti occhi. Questa creatura
scorrazza per le grotte e i sotterranei camminando su due zampe, con cui si
attacca alle spalle delle sue prede conficcando i suoi artigli nella carne.
© Wizard of the Coast
Questa credo sia la prima immagine in cui è apparso il
Gorbel, se non sbaglio contenuta nel Fiend Folio dell’81 (non so chi sia
l’autore). In realtà secondo me l’immagine non è brutta, soprattutto se
paragonata alle altre illustrazioni ad inchiostro del tempo: l’uomo è disegnato
ed inchiostrato abbastanza bene e il contrasto tra il suo volto spaventato e lo
sguardo vuoto dell’essere ha una sua efficacia. Il problema è la totale assenza
di elementi anatomici verosimili nel gorbel, che rende il suo aspetto assurdo.
© Wizard of the Coast
Questa versione appare in una successiva riedizione del
Fiend Folio del ’92, e l’illustrazione è opera di Thomas Baxa. L’immagine ha
una qualità certamente migliore ed è più fedele alla descrizione (si vedono
tutte e sei le appendici oculari), ma mantiene ancora un aspetto troppo
inverosimile.
Ho provato così a fare una mia versione del gorbel, cercando di dargli
un’anatomia che potesse sembrare più verosimile. L’unica libertà che mi sono
preso dalla descrizione originale riguarda la bocca, che ho preferito fare
grande e irta di denti per renderlo più minaccioso e togliergli quell’aria da
sfattone.
Alla prossima!
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